Il Canto della Terra La musica della memoria 2008

Un festival, tre date, che vogliono viaggiare attorno al senso profondo del fare musica, del riscoprire aspetti delle nostro passato radicati tuttavia nella contemporaneità, dell’incontrare i suoni come si incontrerebbero gli amici più cari. La seconda edizione de Il canto della Terra prosegue il discorso intrapreso con il debutto dello scorso anno, interamente dedicato al canto femminile con il contributo di tre protagoniste nazionali delle stagioni recenti: Rita Botto, Lucilla Galeazzi e Roberta Alloisio. Canti e suoni popolari, ma anche e soprattutto impegno: valori sociali e consapevolezza di una condizione sociologica in continua evoluzione. Il canto della Terra è un evento che vuole interrogarsi e riflettere su tematiche di scottante attualità, ma al contempo incarna un’opportunità per dare visibilità a musicisti di provata caratura europea e internazionale, che troppo spesso rimangono fuori da quelle che sono le logiche di una società votata all’immagine consumistica. 18 Dicembre: MARCO PEREIRA & GABRIELE MIRABASSI – IntrodottI da Roberto Caristi In un’epoca in cui la musica sembra perdere la propria identità come forma d’arte, in cui i suoni ci circondano, ma non in modo armonico, in cui sempre di più la musica sembra mutare “fisicamente” fino a diventare “liquida” ma allo stesso tempo inconsistente; in questi tempi di recessione artistica, avere la possibilità di ascoltare due musicisti veri è una speranza. Musicisti capaci di fondere radici diverse (Brasile e Italia) in un contesto musicale che ha il suo punto d’origine nella cultura latino-american,a ma che è capace di creare nuovi territori, culture, suoni. Un incontro nato dalla terra, dal legno di una chitarra e di un clarinetto: un ritrovarsi che incarna a pieno titolo il valore della comunanza, in questo caso fra due grandi paesi geograficamente distanti. Un viaggio che farà scoprire la vasta gamma di colori della musica brasiliana ma anche le atmosfere poetiche di uno strumento, il clarinetto, che ha saputo nei secoli essere protagonista di musica colta e di suoni folk, senza tuttavia perdere nulla della propria classicità. Anzi impreziosendosi ulteriormente, con le sonorità etniche. Questo è il frutto dell’incontro di Marco Pereira e Gabriele Mirabassi. Due maestri impegnati in un repertorio di musiche originali (dello stesso Pereira), sia in riletture di grandi compositori quali: Pixinguinha, Radames Gnatalli, Baden Powell, Ary Barroso, Guinga, Egberto Gismonti, Hermeto Pascola. Un percorso che è poesia in musica,suggestioni di terre lontane e sensazioni vicine, corde e ricordi, fiati e respiro. MARCO PEREIRA 2008: Due tournée con Stefano Bollani,...
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Amore sacro amor profano Winter edition 2008

Nel dicembre 2008 si apre un nuovo capitolo per il Festival Arenzanese. Grazie agli sforzi congiunti dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Arenzano e dell’Associazione Coloriamo @ Musica, si inaugura la prima edizione di Amore Sacro, Amor Profano Winter: non una semplice riproposizione, ma l’ampliamento sostanziale di una formula di spettacolo che ha dimostrato di sapersi radicare nel tessuto culturale arenzanese. Il format invernale si differenzia in qualche misura dalle Giornate della canzone d’Autore che hanno animato le sere di agosto; ma non ne tradisce lo spirito di fondo: una manifestazione più contenuta ed agile, che tuttavia non rinuncia né al gusto nè al rilievo culturale con cui si fregia la globalità del progetto Amore Sacro, Amor Profano. Protagonisti dell’evento, la cantautrice Rita Botto (candidata al Premio Tenco 2005 e 2008) con lo spettacolo “Stranezza d’Amuri” e “Um nuevo encuentro”, performance di tango – ballato e suonato – di Miguel & Lautaro Acosta. 27 Dicembre – Tango: Miguel & Lautaro Acosta – “Um nuevo encuentro” Poesia in movimento, musica senza tempo: è il Tango, diventato in questi anni un fenomeno di massa, una febbre che dai barrios argentini è dilagata in territori inaspettati, da Tokio a New York, da Parigi a Berlino. E naturalmente in Italia, dove la tradizione danzante – tutt’ora radicatissima – ha fatto di questo ballo che ha attraversato tutto il Ventesimo Secolo un territorio di incontro trasversale. Sono queste le ragioni che inducono a Coloriamo @ Musica di promuovere il progetto Um nuoevo encuentro, firmato da Miguel e Lautoaro Acosta. Una nuova produzione di Tango, vals y milonga para bailar; ma non si tratta di sola danza: il cuore è un percorso filologico di piacevole devozione storica che non mancherà di stupire ed ammaliare. I protagonisti di questo progetto nato e sviluppato a Buenos Aires, infatti, percorrono una scorribanda negli ultimi decenni di storia del Tango. Un cammino cadenzato attraverso melodie e movimento, melodrammi di tre minuti o leggiadri valsecitos criollos, mosso sul pulsare ossessivo di antiche e nuove tradizioni: dai tangos abbozzati da Arolas, Mariano Mores e Juan Carlos Cobiàn sotto i cieli stellati della Boca, al “tango eretico” di Piazzola e Rovina, risalendo ancora fino alle brillanti composizioni dei loro eredi diretti di epoca moderna. Gli Acosta discendono nelle profondità di un senso stilistico di insospettata dinamica artistica. Cha ancor prima di definirsi in linguaggio musicale è espressione intima, esistenziale: intima, struggente, avvolgente. il Quarteto Nuevo Encuentro nasce nel 1999 da un’idea...
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Il Canto della Terra edizione 2007

Genova Teatro della Tosse 16 Marzo – 5 Aprile – 12 Aprile 2007 Con questo Festival, il fine di Coloriamo & Musica è offrire al pubblico l’opportunità di ascoltare grandi voci radicate nel panorama della musica popolare del mondo. Seguendo un itinerario stilistico da Sud a Nord: un tracciato “al femminile” che, per questa prima edizione, ha come punto d’origine la Sicilia di Rita Botto; muovendosi poi tra diversi repertori della canzone illuminati dall’interpretazione di Lucilla Galeazzi, per proseguire fino all’esplorazione delle radici della “genovesità” nelle liriche di Roberta Alloisio. Semplicità ed immediatezza del canto permettono di creare una dinamica naturale tra gli artisti ed il pubblico, riuniti ed insieme accolti nel piacere condiviso delle sonorità e dell’ascolto. Il linguaggio del canto rappresenta un valore culturale consistente che induce alla riflessione, anche nel momento della spensieratezza, anche quando prevale il gusto dello scherzo musicale e del calembour. A latere dei tre concerti, saranno in programma incontri con le tre protagoniste aperti alle scuole. Non seminari ma semplici racconti, su quello che è la musica tradizionale e la fonte da cui si attinge per divulgarla. Fra i temi trattati, in modalità assolutamente informali: le varie tecniche vocali e strumentali, i vari generi regionali, il perché degli strumenti scelti. Gli artisti Lucilla Galeazzi Umbra, ricercatrice e poi autrice di musica popolare, Lucilla è stata per anni il braccio destro di Giovanna Marini; la seconda voce ideale ad accompagnare la geniale vocalità di Giovanna nei più ardimentosi voli e percorsi canori nei quali si è avventurata tra sperimentazione e tradizione. Maturata anche alla scuola di Roberto De Simone, la voce di Lucilla si è vestita negli anni di tecniche esecutive raffinate e di corpose sonorità, capace di affrontare e interpretare al meglio qualunque repertorio tradizionale. Ciò che colpisce – infatti – è quella sua voce antica, tonante, solidamente ancorata alla terra grazie a radici che scendono nel profondo e sembrano continuare a scavare. Lucilla, oltre ad essere una grande compositrice, è una straordinaria interprete della tradizione, capace, come pochi, di provocare telluriche emozioni. In seguito all’esperienza a fianco della Marini, nel 1986 lavora negli spettacoli di Roberto De Simone accanto a Irene Papas e calca palcoscenici stellari, come il San Carlo di Napoli. Nel frattempo collabora con Ambrogio Sparagna, Carlo Rizzo, il maestro di bandoneon Mosalini, vince il “Festival di Recanati” con la canzone Il canto magico delle sirene , diventa solista dell’Orchestra Europea Jazz a Strasburgo....
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Amore sacro amor profano Edizione 2006

Nell’estate 2006 gli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Arenzano hanno dato incarico all’Associazione Culturale Coloriamo @ Musica di ideare ed organizzare un festival sulla canzone d’autore: saràAmore Sacro, Amor Profano. Formalmente indirizzato a celebrare l’opera di Fabrizio De André, che ad Arenzano tenne il suo ultimo concerto, Amore Sacro, Amor Profano ha ben presto allargato i suoi orizzonti, con il desiderio di abbracciare un novero più ampio fra i contributi del cantautorato attuale. Si è posta attenzione su quelle che potevano configurarsi come eredità o ispirazioni nei confronti del poeta genovese, piuttosto che sul tributo didascalico. Sulla rilettura in chiave stilistica, piuttosto che sulla riproposizione pedissequa. È nato così un programma di attrattiva e di indubbie qualità culturali. La lirica intimista di Claudio Sanfilippo (Targa Tenco ’96 per la miglior opera prima), il jazz ligure di Barbara Raimondi, e – in modo particolare –  le vicende poetiche del celebre Gianmaria Testa hanno rappresentato i cardini su cui si sono poggiate tre serate di splendido connubio fra musica e parola. Inoltre, per ottemperare ad altre sensibilità e per porre un accento di gioioso coinvolgimento, quasi una celebrazione festosa, “Amore Sacro, Amor Profano” si è prolungato in una serata fuori cartellone, che ha visto protagonista la “Tarantella Tarantata” di Antonio Infantino ed il suo ensemble di undici elementi. Una notte di canti popolari, danze e sonorità inusitate, calate nei riti originari del tarantismo, a cui hanno partecipato 600 spettatori. Gli artisti Claudio Sanfilippo – Marco Brioschi (6 agosto) Legge Hemingway, Steinbeck, London, Melville, Wodehouse, Villaggio, ascolta i dischi di Dylan, Cohen, De André, Coltrane. Dal 1974 si professa gaberiano e breriano (anche se il Gioannbrerafucarlo lo farà soffrire nel ridurre Rivera a mero “prodigio stilistico”). Il suo comico preferito è: “Cochi e Renato”. Pratica un po’ di milanese in casa, ascolta Jannacci e Svampa. Non sempre coglie l’essenza di tutto ciò che legge e ascolta ma, parafrasando Jack London, avverte “il richiamo della foresta”. A sedici anni frequenta un corso di chitarra “di gruppo” in un circolo culturale, il suo maestro è un giovane Marco Ferradini, lo affascina il suo modo di suonare finger-picking. Si appassiona allo strumento, ci dà dentro di brutto, ha un certo talento per le tecniche arpeggiate, è abbastanza intonato: comincia il filotto giardinetti – spiaggia – corriera – osteria. Da subito sente il bisogno di comporre, è attirato da questa strana alchimia che è “la canzone”. Non passa giorno che non lo veda annusare...
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Ex Melle

La strada, connessione, raccordo, percorso. La strada, quella di questi tempi: una rete frenetica, fatta di sguardi abbassati, di passi sbrigativi, di scontri, di agguati. La strada che sempre più si svuota di incontri casuali, di amori sbocciati per caso, di amicizie leali, di risa, dell’infantile vociare chiassoso a cui tutto si perdona… Ma anche di quelle sane consuetudini che tessono i legami di una comunità; la quale possa dirsi autentica. E di quel senso di sorpresa che ogni tanto coglie l’abitante, come il viaggiatore fugace, quando ha occhi attenti e disponibili a guardare davvero i mutamenti. La strada è invece ostaggio delle bestie d’acciaio: anonima, monotona ed importuna in quel continuo rombare di motori e clacson, intercalati da nervose contumelie a cui facilmente ci abituiamo (o talvolta ci abbandoniamo). Fermiamola anche un giorno soltanto, rendiamola allegra, vivace, divertente. Possiamo, senza porci inutili interrogativi. Portiamoci i nostri bambini, i giovani, gli adulti e tutti insieme giochiamo, ridiamo, parliamo: ritroviamoci, tra familiari, amici o sconosciuti; e poi riscopriamoci, nei piccoli gesti e nella voglia di stare insieme. Quella vera, non quella virtuale. Per questo Ex Melle, Il Festival degli Artisti di Strada, è una grande opportunità da cogliere. Una rassegna che nel 2010 giunge alla 9a edizione e che in questi anni è stato meta di migliaia di spettatori; ma più che altro di individui, che si incontrano e partecipano liberamente ad una giornata gioviale e conviviale. Un Festival che ha ospitato centinaia di esperienze artistiche di fama nazionale ed internazionale. Equilibristi, clowns, giocolieri, burrattinai, maghi, musicisti, grazie ai quali una domenica qualsiasi si trasforma in un giorno speciale per tutti. Struttura dell’Evento Il Festival Ex Melle è un format culturale composto da spettacoli di artisti di strada, affiancati da altre proposte d’intrattenimento di natura spontanea/improvvisativa, come il teatro d’improvvisazione o la session musicale. Le esibizioni sono dislocate in cinque piazze caratteristiche del borgo di Mele, che rappresentano soste fisse per gli spettatori; il percorso che le congiunge sulla via principale è invece animato da performances a carattere itinerante. A vivacizzare ulteriormente la scena un mercatino tipico, in cui si collocano sia gli stand gastronomici curati dalle associazioni del luogo, sia una nutrita schiera di bancarelle per le esposizioni dell’artigianato ligure e non solo. Come consuetudine, la kermesse viene aperta nel primo pomeriggio dalla caratteristica parata di trampolieri, giocolieri e percussionisti che, emulando le grandi scuole di samba, sfilano per...
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